«Proprio un elfo snob doveva toccarmi in sorte?» le rispose divertito. «Allora, non mi rimane altra scelta che portarti in campeggio, prima o poi, o in canoa o a fare una nuotata nel lago.»Lei lo fissò con la sua più riuscita espressione Scordartelo disegnata sul volto.«Puoi guardarmi come vuoi, ma mai dire mai» ridacchiò lui.«Oh, invece mai è una delle mie parole preferite.» «Scommetto che ti piacerebbe…»«Cosa?»«Il campeggio. Le stelle, il silenzio, le foglie che mormorano al vento, sai, quelle cose lì.» «Per non parlare di orsi, insetti e magari di qualche serpente che ha perso la strada di casa. Mi vengono i brividi solo a pensarci. Sono un elfo cittadino a tutti gli effetti e ho il terrore di tutto ciò che si muove e che non sia addomesticabile.»Lui la fissò con aria divertita. «Incluso il sottoscritto?»Le si era avvicinato troppo e ora la fissava come se volesse divorarla, in modo così sfacciato che, per puro istinto di sopravvivenza, arretrò di un passo. Non abbassò lo sguardo ma per qualche attimo non seppe cosa rispondergli. Non che avesse dubbi che la categoria esseri viventi non addomesticabili e pericolosi includesse anche lui, almeno a dar retta a tutte quelle farfalle che le svolazzavano nello stomaco, ma come avrebbe potuto rispondergli sì? Così gli sorrise a sua volta, pronta all’ennesima bugia.«Sono convinta, predatore, che tu, nonostante i grugniti e i continui brontolii e la tua probabile parentela con un grizzly, sia molto addomesticabile.»Lui alzò un sopracciglio, con un’espressione da schiaffi da premio Oscar.

~ Viviana Giorgi